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Come i cittadini conquisteranno il potere con le piattaforme digitali | Enrica Sabatini | TEDxGenova
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Come i cittadini conquisteranno il potere con le piattaforme digitali | Enrica Sabatini | TEDxGenova

Alle elezioni politiche del 2022 una persona su tre ha deciso di non votare e in un sondaggio pre-elezioni 8 persone su 10 hanno dichiarato di non fidarsi della classe politica. Il quadro appare chiaro: il meccanismo di delega tra eletto ed elettore si è vistosamente incrinato. Il sistema è in crisi e la democrazia rappresentativa sembra essere ormai anacronistica in una società dove le tecnologie consentono ai cittadini una partecipazione diretta, attiva e determinante. Pertanto la domanda che ci si pone è: può esistere oggi una forma di democrazia diversa da quella che conosciamo attraverso la quale i cittadini possano far sentire la propria voce? Sì, l’opportunità esiste e ha un nome: i parlamenti orizzontali. Enrica Sabatini ha un Ph.D., una laurea in Psicologia e un master in Innovation Strategy e Digital Trasformation. Specializzata nell'analisi dei processi cognitivi nell'interazione uomo-tecnologia, è stata docente universitaria a contratto nell'ambito delle tecnologie didattiche e dell'apprendimento dei nuovi media. Collabora da sempre come responsabile Ricerca e Sviluppo della piattaforma Rousseau, la famosa architettura digitale della partecipazione premiata nel 2021 con il Digital Democracy Impact Award. E’ autrice del libro “Lady Rousseau. Cosa resta dell’utopia di Gianroberto Casaleggio? “ edito da Piemme (2022) nel quale ha raccontato in che modo è stato costruito, tra illuminazioni ed errori, il modello di partecipazione disintermediato e decentralizzato che ha consentito a un movimento di cittadini liberi, senza finanziamenti pubblici e grazie al solo uso delle reti digitali di ottenere il 32% dei voti alle elezioni politiche italiane del 2018 e arrivare in pochi anni al Governo del Paese. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx
Enrica Sabatini (Ass. Rousseau): “Se il Movimento diventa un partito tradizionale, noi non ci siamo”
06:47

Enrica Sabatini (Ass. Rousseau): “Se il Movimento diventa un partito tradizionale, noi non ci siamo”

“Se i Cinque Stelle diventano un partito? Rousseau non funziona in situazioni gerarchiche”. Enrica Sabatini, socia e responsabile ricerca e sviluppo dell'associazione Rousseau, risponde a Fanpage.it relativamente all’annunciata rifondazione del Movimento Cinque Stelle, al Manifesto Controvento da poco lanciato e ai problemi relativi ai crediti che l'associazione vanta col Movimento e alla polemica sul trattamento dei dati degli iscritti. “Stiamo aspettando il progetto di rifondazione del Movimento Cinque Stelle da parte di Giuseppe Conte - spiega Sabatini a Fanpage.it -. Io penso che si possa immaginare un percorso solido assieme, a patto che sia a un’adesione ai principi della democrazia partecipata che vengono esaltati e valorizzati attraverso Rousseau”.  “I 450mila euro di credito? Ci sono una serie di servizi che Rousseau ha svolto per il Movimento Cinque Stelle, dalla presentazione delle liste agli eventi sino ai corsi di formazione, che oggi il Movimento deve saldare”. Anche sui dati, Sabatini ribatte colpo su colpe alle accuse che vengono mosse a Rousseau: “Il Movimento è già titolare dei dati degli iscritti. Rousseau ha il diritto di trattamento dei dati. Se dobbiamo far votare per le regionali in Abruzzo, dobbiamo sapere che un iscritto è dell'Abruzzo”. Il futuro di Rousseau? Per Sabatini “è a fianco di comitati, organizzazioni, movimenti civici. Ma il manifesto Controvento non è l'embrione di un nuovo progetto politico. Noi siamo a servizio dei movimenti politici”. Quel che è certo, conclude, è che “se il Movimento diventa un partito Rousseau non funziona. E non funziona se io ti dico come la penso e tu devi dire sì o no. Quella non è democrazia partecipativa”. For any content use please feel free to contact licensing@ciaopeople.com Eventuali permessi relativi all’utilizzo dei contenuti pubblicati possono essere richiesti a licensing@ciaopeople.com Se il video ti è piaciuto: http://fanpa.ge/ISCRIVITI-A-FANPAGE-IT Come attivare CORRETTAMENTE le notifiche, da qualsiasi smartphone: http://fanpa.ge/PROBLEMA-RISOLTO Commenta con noi le ultime notizie, entra in Community: http://fanpa.ge/FANPAGE-COMMUNITY Fanpage.it è un giornale indipendente, sociale, partecipativo. Segui i nostri live, reportage, inchieste, storie e videonews. Partecipa con noi all'informazione. Rimani connesso su Fanpage.it: 👍 Facebook: https://www.facebook.com/fanpage.it 📸 Instagram: https://www.instagram.com/fanpage.it/ 🐦 Twitter: https://twitter.com/fanpage ❤️ TikTok: https://vm.tiktok.com/CnNvFb/ https://youmedia.fanpage.it/video/al/YF4J4uSwK3pCZgPN
Fanpage.it - Enrica Sabatini Con Rousseau mettiamo lintelli
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Fanpage.it - Enrica Sabatini Con Rousseau mettiamo lintelli

L'intervista rilasciata da Enrica Sabatini a FanPage.it - Oggi Rousseau ha un ruolo più centrale nel Movimento 5 Stelle. Nel tempo Rousseau è passato dal virtuale al reale, nel senso che abbiamo lavorato sempre di più per fondere questi due livelli. In questi due anni è cresciuto in questa direzione, si è arricchito cioè di oltre 12 funzioni - siamo arrivati alla dodicesima funzione poco tempo fa - e lo ha fatto parallelamente lavorando sui territori ed incontrando persone che hanno partecipato alla progettazione stessa delle funzioni. Abbiamo le funzioni legate alla democrazia diretta, quindi: Lex Parlamento dove i portavoce inseriscono una loro proposta di legge ed i cittadini possono commentarla, Lex Iscritti dove è l'iscritto che presenta una propria proposta di legge. Poi c'è ovviamente la funzione voto, che è quella più utilizzata per scegliere candidati, il programma di Governo. Call to Action ed Activism, le ultime che abbiamo sviluppato, che consentono, come dicevo, di organizzarsi attraverso la rete, mobilitarsi sui propri territori e poi - dalla rete al reale - di incontrarsi. - L'evoluzione della piattaforma con il Movimento 5 Stelle al Governo. Il grande cambiamento è che adesso quelle proposte di legge che i cittadini presentavano o che i nostri portavoce presentavano attraverso Lex parlamento, oggi attraverso il Governo vengono realizzate e quindi avviene come diceva Rousseau quella espressione di una volontà popolare attraverso l'iter legislativo in cui il cittadino da fuori le istituzioni diventa invece colui che scrive, prende la penna e scrive una legge che diventa legge di Governo. - L'iscrizione a Rousseau tramite un SMS. Abbiamo deciso di offrire un nuovo servizio, che in realtà utilizza un mezzo diciamo non così nuovo, cioè quello dell'sms. Proprio perché vogliamo ampliare la base a tutte le persone che magari non utilizzano agevolmente un computer e quindi che non possano collegarsi a internet. Attraverso un sms basta inviare una parola "stelle" a un determinato numero il 43030 e c'è un percorso molto semplice, di cinque passaggi, che consente a chiunque di potersi iscrivere, fare una foto sul documento ed essere così iscritto alla piattaforma Rousseau. - La partecipazione su Rousseau. La partecipazione è cambiata perché si è distribuita su tante attività e quello che vediamo oggi, che siamo forza di governo, è che c'è molto desiderio di organizzare iniziative concrete, di mobilitarsi, di diventare esempi di quelle stesse proposte di legge che portiamo ad esempio al Governo quindi in Parlamento. Quindi c'è stata sicuramente una trasformazione, io la vedo da un elemento di protesta ad un elemento di proposta che in Rousseau viene accolto, diciamo in tante sfaccettature. - La formazione di iscritti ed eletti. Noi abbiamo una funzione su Rousseau che quella dell'e-learning che consente dei corsi online, ma portiamo avanti anche dei corsi in presenza. Già da un anno e mezzo incontriamo i cittadini con corsi anche di natura tecnica: come si legge un bilancio, come si scrive un esposto, per comprendere, ad esempio, il codice degli appalti. Chiediamo ai nostri iscritti di esprimersi più volte, dal 2012 sono state 240 le votazioni, una ogni 20 giorni. Quindi la fase formativa è necessaria affinché quando si va da esprimere il proprio voto, quel voto sia consapevole perché si conosce il tema rispetto al quale ci si esprime. - Gli sviluppi futuri di Rousseau. Il nostro obiettivo è quello di creare un ecosistema, come dicevamo appunto all'inizio, all'interno del quale ci siano tutte quelle funzioni, quei servizi e quelle possibilità di relazionarsi anche con gli altri. Per comprendere meglio magari anche il mondo della politica o anche per diventare dei portavoce all'interno delle istituzioni, ma semplicemente anche solo per potersi esprimere in maniera consapevole sui grandi temi che siamo chiamati ad affrontare. Quindi la nostra direzione è sicuramente quella di lavorare sempre di più perché ci siano degli strumenti di partecipazione, di democrazia diretta, di intelligenza collettiva, ma anche di azione concreta sui territori affinché appunto i nostri iscritti e tutte le persone che vorranno partecipare a questo progetto, trovino nella rete una possibilità di espressione di libertà. https://www.ilblogdellestelle.it/2018/10/con_rousseau_mettiamo_lintelligenza_collettiva_al_servizio_dei_cittadini.html
Siamo programmati per immaginare.E per farlo tutti insieme. - Villaggio Rousseau Roma 2018

Siamo programmati per immaginare.E per farlo tutti insieme. - Villaggio Rousseau Roma 2018

Perché sentiamo spesso il bisogno di immaginare come sarà il futuro, che cosa accadrà tra tre anni, tra dieci anni, tra vent'anni, tra trent'anni? Perché continuiamo a immaginare o vogliamo programmare il futuro? Se ci pensiamo, facciamo continuamente una specifica attività, ad esempio in ambito lavorativo. Immaginate un architetto che progetta un grattacielo o un'equipe che studia come delle particelle, incontrandosi a velocità della luce, si trasformano, creano qualcosa. Immaginate dei manager che devono studiare l'impatto di un nuovo prodotto sul mercato. Tutte queste attività sono collegate da una competenza umana specifica: la capacità di simulare qualcosa che non esiste, qualcosa che esisterà o qualcosa che è già esistito. E' una competenza umana straordinaria che ci consente di riprodurre a vari livelli un fenomeno o un processo. Perché vi sto parlando di questo? Perché questa competenza ha un ruolo fondamentale anche nella nostra vita politica e da cittadini attivi. E lo facciamo costantemente. Lo facciamo anche nell'ambito della formazione, dell'apprendimento. Immaginate, ad esempio Alberto Angela, lo fa spesso: utilizza la realtà virtuale per riprodurre, simulare magari un passato che noi non possiamo vivere, di centinaia e centinaia di anni fa. Lo fa perché questo processo di visualizzazione, di riproduzione di un passato che non possiamo più vedere - magari una Roma antica riprodotta con la realtà virtuale - si sposa con il nostro processo di simulare qualcosa che non siamo in grado di vedere o che non abbiamo potuto vedere non potendo partecipare a quel passato così lontano. Lo facciamo anche nel processo creativo. Quando nasce un'idea mettiamo un elemento magari insieme ad un altro elemento, li misceliamo, immaginiamo l'effetto e nasce un elemento creativo, nasce un’ idea, nasce un progetto. Lo fanno spesso gli scrittori, lo fanno i bambini: l'amico immaginario dei bambini, no? Immaginiamo qualcuno che non esiste, gli scrittori lo fanno quando inventano dei personaggi. Quando sono state fatte degli interviste a degli scrittori, il 92 % ha riferito di vivere un'illusione, si chiama illusione della soggettività indipendente. Cioè gli scrittori immaginano che i personaggi che hanno creato siano reali, abbiano dei loro pensieri, delle loro azioni, dei loro comportamenti ed è straordinario immaginare che un personaggio che uno scrittore ha inventato venga considerato dallo stesso scrittore qualcosa che può vivere da solo. Quante volte ci siamo innamorati di qualche attore di qualche personaggio che non esiste? Ci siamo innamorati dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti e siamo arrivati anche ad immaginare che questo personaggio si comporterebbe in un determinato modo. Perché è talmente potente questo processo di simulazione, di immaginazione, da crearsi in qualche modo una narrazione che ci colpisce profondamente. Lo fanno, come dicevo, anche i bambini con l'amico immaginario. Per tanti anni, in ambito psicologico, si è pensato che i bambini che immaginassero un amico lo facessero per solitudine o che fosse una sorta “gemello di sè”. In realtà i bambini che inventano questo personaggio - questo amico immaginario - sono bambini più socievoli che poi creano delle relazioni, perché con questo amico immaginario parlano, discutono, litigano, mettono in scena delle relazioni interpersonali che poi diventano un vantaggio nella vita. Perché vi sto dicendo tutto questo? Perché questo processo di simulazione, di immaginazione, di ricreare una realtà è una competenza umana profonda, nostra, trasversale in ogni nostra esperienza, in ogni nostro incontro con l'altro. Ed a scoprire che siamo esseri umani predisposti all'immaginazione, alla simulazione, sono stati gli italiani. Pochissime persone lo sanno, ma alla metà degli anni 90, un'equipe di ricercatori italiani dell'università di Parma scoprì i neuroni specchio. Questa è una delle scoperte più importanti del mondo in ambito psicologico, è paragonato al DNA per la biologia. Io vengo dal mondo della psicologia, quindi per me è ancor di più importante, ma perché ritengo che la psicologia sia in ogni cosa:nell'interazione, nel guardarsi l'un l'altro, nel creare appunto rapporti. E questi ricercatori, dicevo, hanno scoperto questi famosi neuroni specchio e li hanno chiamati in questo modo perché facendo degli esperimenti si resero conto che c'erano dei neuroni motori, cioè dei neuroni che si attivano quando noi compiamo un'azione, ad esempio afferriamo un oggetto, ma che si attivavano anche quando è l'altro a fare questo gesto. Quando all'interno dell'università, nei miei corsi, racconto questo agli studenti, normalmente la faccia che fanno è questa. Perché se la prima domanda che si fanno è “ma lo chiederà all'esame?”, la seconda è “e quindi? Il fatto che un mio neurone si attivi nel momento in cui io faccio un'azione, ma si attivi anche quando io quell'azione non la faccio, ma la fa qualcuno davanti a me, cosa ha di così speciale? In realtà è un meccanismo potentissimo, perché all'interno della nostra mente, noi riverberiamo, riproduciamo un'azione dell'altro. Per spiegarlo forse, per comprenderlo, possiamo fare riferimento ad esempio agli sportivi. Immaginate gli sportivi che prima di una prestazione atletica - magari una persona che deve fare il salto in alto - che cosa fa? Attua un processo di visualizzazione, immagina quel salto che dovrà fare, lo fa perché lo riproduce nella sua mente, quindi attiva quei neuroni anche in assenza dell'azione stessa. Si utilizza, ad esempio, anche nella formazione. I medici fanno vedere ad un'altra persona una procedura magari medica, perché questo consente al discente che sta guardando questa azione, di iniziare in qualche modo ad allenarsi nella propria mente, senza fare quell'azione. Quindi parliamo di un processo particolarmente importante che ci dice una cosa: siamo collegati. Se l'azione di un altro io la riproduco nella mia testa, vuol dire che l'azione dell'altro è collegata a me ed ha influenza su di me. I neuroni specchio infatti, hanno dimostrato questo, hanno dimostrato che noi siamo predisposti a comprendere le azioni dell'altro, a comprendere le intenzioni dell'altro. Perché c'è un altro aspetto fondamentale: i neuroni specchio non si attivano se l'azione che noi osserviamo non ha una finalità, magari un gesto coreografico. Si attivano solo se quell'azione ha un'intenzione. Perché per sopravvivenza io devo capire la differenza tra una mano che si avvicina a me per accarezzarmi ed una mano che si avvicina a me invece per colpirmi. Quindi il cervello deve necessariamente decriptare se quel gesto è pericoloso o meno. Abbiamo quindi un cervello, grazie ai nostri neuroni, che ci consente di comprendere le azioni dell'altro, le intenzioni, ma anche le emozioni. Sono alla base dell'empatia: io comprendo l'altro, non perché analizzo la sua emozione, ma perché la sua emozione la riproduco nella mia testa e la sua emozione è mia. Che cosa significa tutto questo? Che siamo potenti persuasori dell'altro e che il nostro comportamento può influenzare l'altro. Se nel momento in cui faccio un gesto e la persona davanti a me riproduce quel suo gesto nella testa, allora se io raccolgo una carta per terra, quel gesto viene riprodotto nella testa dell’altro, se io accarezzo qualcuno o abbraccio qualcuno quel gesto viene riprodotto nella testa dell'altro. Noi siamo collegati. Così come la rete collega dei nodi, le nostre menti si collegano l’un l’altra. E l'umanità alla fine è questo. Qualcuno parla, infatti quando si discute di neuroni specchio, di “lettura del pensiero”, perché nel momento in cui ci osserviamo - Laura Bottici ieri mi diceva "noi non ci conosciamo, ma ci riconosciamo" - diventiamo un potente strumento di persuasione. E perché faccio questo discorso in un momento in cui siamo al governo? Perché noi, in realtà dobbiamo immaginare di essere un popolo al governo e lo possiamo fare in questo modo, influenzandosi reciprocamente in una direzione positiva. Quando vedete ad esempio la pubblicità, le pubblicità utilizzano spesso i testimonial, persone che hanno un determinato stile di vita mettono in atto dei comportamenti e sono potentissimi a livello persuasivo. Per queste motivazioni, perché si basano su quella che viene definita esperienza vicaria, cioè l'esperienza di un altro che diventa potentissima per me. Quante volte avete immaginato di poter fare una cosa, perché un vostro amico è riuscito a farlo. "Smetto di fumare" ok, vedo un amico che fuma 20 sigarette al giorno, se riesce a smettere lui, forse ce la faccio anch'io. L'esperienza dell'altro è un potente persuasore, influenza il nostro comportamento. Perché se l'altro ce l'ha fatta, ce la posso fare anch'io. Ecco perché spesso vengono utilizzate le esperienze dell'altro come esempio per gli altri. Ed essere esempio è importante anche per dare vita a quello che i sociologi chiamano devianza positiva. Cioè un anticonformismo della gente comune. Persone che decidono un giorno ad esempio di scendere in piazza e di raccogliere 300 mila firme per far capire a qualcuno che si può modificare il corso della storia. Noi abbiamo questo potere, ed è quello che voglio raccontarvi, che voglio condividere con voi e proprio questo: noi siamo predisposti ad immaginare, siamo predisposti a sognare, siamo predisposti a costruire il futuro ad anticiparlo perché questo ci consente di autoregolare il presente. Nietzsche diceva "il futuro influenze il presente tanto quanto il passato" e quando ho letto un libro di Gianroberto Casaleggio ho scoperto che questo era uno dei suoi aforismi preferiti ed ho capito allora il perché anche di tutto questo. Noi siamo predisposti e siamo costruiti per sognare, ma siamo soprattutto predisposti a sognare tutti insieme. Grazie.
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